sabato 7 novembre 2020

Quello che sei

 Leggo tanto, e dimentico quasi tutto quello che leggo. Ma qualcosa in testa mi rimane, sono frammenti, sono schegge che si conficcano nella mia corteccia cerebrale tra la sigla dell'uomo tigre "Solitario nella notte va, se lo incontri gran paura fa....." e la pubblicità del maxibon " Du gust is megl che uan".

E' chiaro che in mezzo a cotante perle di cultura poi facciano fatica ad infilarsi comodamente cose nuove, tutte quelle cose un filino più importanti che leggo per darmi un tono, un SiBemolle per l'esattezza, per poi sfilarsi altrettanto vigliaccamente proprio quando mi servono, lasciandomi con la faccia ebete di quello che pensa "ce l'ho qui sulla punta della lingua", ma proprio non esce.

Comunque dicevo che leggo, quindi sono quasi certo di aver letto da qualche parte una frase che mi ha molto colpito. Ora la dico male, proprio perchè mentre cerco di ricordarla mi è venuta in mente Heater Parisi che canta " E le cicale, cicale cicale cicale. E la formica, invece non cicale mica", e non è facile ricordare qualcosa con nelle orecchie quella canzone e davanti agli occhi le tutine fluo e gli scalda muscoli di Heater Parisi, mamma che confusione in questa testa. Dovrei davvero mettermi a fare le grandi pulizie di primavera, tanto sono chiuso in casa.

Ma torniamo alla frase. Diceva più o meno così : non devi cercare di diventare tutto quello che vuoi, devi cercare di diventare tutto quello che sei.

La trovo stupenda. Disarmante nella sua semplicità ma di una complessità nel suo raggiungimento da far tremare i polsi. Sì, perchè una delle cose forse più difficili nella vita è proprio sapere chi sei.

Per esempio so che non sarei mai potuto essere un pilota di formula 1, guido bene ma non esageriamo. Oppure non avrei potuto giocare a calcio in serie A. Più che altro perchè non è che abbia mai corso proprio tanto tanto, anche se la tecnica...beh, quella ne avevo da vendere.

Ma questa forse è la parte facile, sapere cosa non si è. Ma cosa sono davvero ? ovvero, qual è la mia vera vocazione, in cosa sarei potuto essere un "grande" ? 

Gaia, quanta saggezza in uno splendido essere così giovane, una volta mi ha dipinto così.

Ti vedrei bene a fare il maestro in una scuola elementare in montagna. E vivresti in una baita tutta di legno.

E invece...chissà se ha ragione lei. Sta di fatto che il miglior consiglio che posso darle adesso è di cercare di fare ciò per cui è nata. Il compito di un genitore è, anche questo l'ho letto da qualche parte, aiutare i propri figli a far scoccare la scintilla, mostrare loro cose diverse, farli spaziare tra diverse discipline : tecniche, artistiche, sportive, in modo che quando sceglieranno lo avranno fatto a ragion veduta, con gli strumenti giusti.

Bene, è deciso, adesso vado di là in cameretta e glielo dico. Gaia, fai quello che senti di voler davvero fare.

Ma se nel frattempo non ti metti a studiare geometria vedi...altro che da grande voglio fare la fashion stylist. :-)

    


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