domenica 28 febbraio 2021

Punto a Capo

 Ebbene sì, è giunto in libreria il mio quarto romanzo.

E' stato un parto lungo, non travagliato e neanche faticoso, ma ce ne ha messo di tempo il pupo per mettere la testolina fuori dal guscio del file nel quale si era incastrato in modalità podalica.

Credo di aver scritto le prime parole di Punto a Capo sette o otto anni fa, ne ho scritto circa la metà, fermando le mie dita sulla tastiera con uno sguardo bovino, perchè ero tra il perso e il molto indeciso sul finale.

Avevo in mente un certo tipo di chiusura, volta più verso il dramma, ma un'altra parte di me avrebbe preferito un bel finale da commedia romantica. E allora che fare ? Niente, mettere il testo da parte e dimenticarsene. Cioè, non so se è esattamente questo che si dovrebbe fare, io però ho fatto così, fino a circa un anno fa, quando, facendo un po' di pulizia tra le mie cosette digitali, ho ritrovato il manoscritto.

L'ho riletto. E l'ho ricordato. Mi è sembrato interessante, c'erano diversi spunti gradevoli e sui quali poter andare avanti a costruire qualcosa, dovevo solo mettermici. Il caso ha voluto che quello fosse per me un momento "buono", nel senso che scorreva nelle mie vene quel sano e rinvigorente tonico chiamato ISPIRAZIONE. Va beh, la mia ispirazione va a a braccetto con la mia scrittura, con le mie idee...insomma non voglio dire che si possa usare la facile e fuorviante equazione  ispirazione = capolavoro. Fatto sta che ho ripreso a scrivere e, dopo un breve ma costruttivo conciliabolo con LaSimo sullo sviluppo del finale, "Simo, non so come farlo finire. Faccio morire qualcuno o no ?". "Se fai morire qualcuno io non lo leggo...". Ho capito come dovevo proseguire.

Del resto cosa scrivo a fare se LaSimo non legge i miei capolavori ?

Una volta individuata la direzione del finale, il più era fatto. Dovevo solo completare qualche capitolo, leggere e rileggere il tutto per gli aggiustamenti e le correzioni varie, farlo leggere a qualche "critico" di spiccata fama letteraria, tipo LaSimo ( appunto ), Psycho ( amico rodato alle mie bozze) e alla new entry Vito ( barese d'hoc ) per recepire critiche e suggerimenti, che sono stati nell'ordine :

.....il protagonista mi sta sulle balle, poi va beh...

non mi è piaciuto molto...una frase sì...

bello, davvero bello.

 

insomma, la giuria avevadato un verdetto traballante come la mia sintassi. Allora cosa ho fatto, ho  risistemato qualcosa qua e là e infine l'ho spedito all'editore....e ho aspettato la risposta.

La risposta è arrivata. Il manoscritto è diventato un romanzo.

E' sempre una soddisfazione quando la fatica prende la forma concreta di un libro cartaceo che ti ritrovi tra le mani, e sulla copertina c'è il tuo nome.

Aggiungo. Credo molto in questo romanzo, scrivendolo mi sono divertito, non sarà certamente un capolavoro e sicuramente non si piazzerà tra i best seller dell'anno, ma io son contento anche così.

La copertina. Avrei voluto usare una foto, che ora metto nel blog, perchè è una bellissima foto e per me rappresenta un po' una quadratura del cerchio. Foto fatta al passo della Presolana ( casaaaa ) dalla Simo ( beh..) , di spalle c'è Gaia ( aribeh....).

Ma la foto non è stata accettata dall'editore, il tempo a disposizione per l'opzione B era poco e non ho potuto chiedere a Olivier, mio fidato copertinista, di realizzare qualcosa ( "Oli, ho bisogno di una copertina per il mio nuovo romanzo entro tre giorni"...mi avrebbe maledetto in tutte le lingue del mondo ), quindi alla fine mi sono affidato ad una immagine pescata nel loro DB.

Evocativa ? boh, la vita..uno scalino alla volta...ce la costruiamo noi...passo dopo passo...insomma dai, non è così male.

 buona lettura