lunedì 19 luglio 2021

La musica che gira intorno

 Tra tutte le nobili arti umane, ugualmente importanti e meritorie, e mi riferisco alla pittura, alla scrittura, alla recitazione, alla scultura, all'arrangiarsi...beh dai, l'arte di arrangiarsi non la vogliamo considerare ? L'arte musicale è quella alla quale credo non potrei mai rinunciare. Certamente posso vivere senza entrare in una pinacoteca, senza teatro o film, senza paralizzarmi davanti ad una scultura di Michelangelo. Potrei forse non leggere e non scrivere per diversi giorni senza per questo farmi venire una crisi di identità.

Ma la musica. Non posso vivere senza. E attenzione, io ne capisco poco di musica, voglio essere sincero, davvero poco. Non ho per esempio un cantante preferito, o un gruppo per il quale impazzisco. Vado a momenti, a stagioni della vita. Il che vuole anche dire che oggi potrei ascoltare hard rock a manetta e domani spararmi due album dei Supertramp e sarei soddisfatto allo stesso modo.

Il fatto è che la musica mi circonda. Non perchè sia sempre con radio accesa o impantanato su youtube, no. E' molto più profondo il legame. Canto. Lo so a cosa state pensando e avete ragione. Cantare come faccio io sta alla musica come quando giocavo a pallone, in mezzo alla difesa, stavo a Beckenbauer/Baresi/Scirea.

Ma il punto è che canticchio sempre qualcosa e questo è proprio legato al fatto che la musica è sempre lì, mi accarezza leggera sulle spalle, mi sorride benevola, mi tiene compagnia. E io canto, a me che mi frega.

Ma non è tutto rose e fiori, perchè, sebbene io sia intonato, dotato di una voce assai gradevole e con un fisico scultoreo, le mie canzoni non sono sempre apprezzate in famiglia, anzi. Il che è strano, visto che, come dicevo prima, non canto neanche malaccio.

Ma in fondo, rispetto a tutto questo preambolo, è di altro che vi voglio parlare. Tutto questo era solo per dare evidenza del mio rapporto con la musica, e non c'è niente di segreto poi, perchè se avete avuto la fortuna ( ?!?!) di leggere le mie opere, già sapete quanto conti per me la musica. Ce n'è sempre nei miei romanzi.

E che dire di un film senza musica. Cosa sarebbe "Lo squalo" senza la musichetta che lo anticipa, o "Star Wars" o un "Lo chiamavano Trinità"....no ragazzi, non scherziamo. che mondo sarebbe senza Nutella, volevo dire senza Musica ?

Ma torno al punto, e nel frattempo mi rendo conto di aver iniziato tutti i capoversi con un bel "Ma".

Non so voi ma per quanto mi riguarda ci sono dei pezzi, ed in particolare quando sono live, che ascoltarli mi mette i brividi. E' proprio una sensazione di benessere fisico ed emotivo, una scarica forte che mi attacca dietro il collo e che mi pervade.

Non so da cosa dipenda, perchè si tratta di musica molto diversa tra un pezzo e l'altro ma quest brani, in questo momento mi vengono in mente questi ma ce ne saranno chissà quanti altri, mi regalano quell'emozione da occhio lucido.

Non vado in ordine di piacere, non vado in nessun ordine, li dico così come mi vengono.

In the air tonight di Phil Collins, versione live. Lui sale le scale e canta, intorno è buio, sotto il gruppo suona. La luce di uno spot lo segue fino a quando si vede la batteria, e lì il pubblico ha una prima esplosione di gioia, pura. E poi TU TU TUTU TUTU TUT TU...assolo di batteria. E io mi commuovo.

Sultans of swing dei Dire Straits, versione live. Il video che mostra un Mark Knopfler con fascetta elastica in fronte e polsini di spugna che piazza un assolo che dio....e io mi commuovo.

Halleluja, di Leonard Cohen cantata da Elisa. Boh, io è così che mi immagino il paradiso.

Whish you were here, David Gilmour in una versione unplugged. Brividi dalle prime due pizzicate di corda della chitarra.

Born to run, cantanta da Holly Johnson coi suoi Frankie goes to Hollywood. Wow.

Ghosts, di Bruce Springsteen. Mi dà veramente una carica difficile da spiegare. Saranno gli anni che passano..."I can feel the blood shiver in my bones"

You shook me all night long, AC/DC. Il paradiso me lo immagino anche così.

Insomma, toglietemi tutto ma non toccatemi la musica. E io continuo a canticchiare le mie canzonette, con una calamita che mi trascina verso gli anni '80 e '90 , ma senza disegnare anche qualcosa di più recente, perchè no, perchè la musica è come la Signora in giallo, come Chuck Norris, non ha età, non muore mai, risolve e picchia duro, ma è onesta e sincera. Sempre.