venerdì 18 maggio 2012

I miei corti - Nessuno è perfetto

Nessuno è perfetto.

Calmo, devi stare calmo, ok è la prima volta, il tuo battesimo del fuoco, ma ti hanno spiegato bene come fare, respira cazzo respira, lo sai fare.
 Un rivolo di sudore gli scende lentamente dalla fronte, scivola lungo il naso e va a coricarsi sulle sue labbra, ormai aride come il Kansas in Luglio. Quel sapore che in bocca ha il gusto del sale, ma lasciamo stare Gino Paoli col suo sapore di mare, con il disincanto di una estate balneare anni ’60 e veniamo al nostro uomo, oggi. La maglietta verde è ormai una seconda pelle, il sudore l’ha inzuppata, potrebbe partecipare a miss maglietta bagnata nel bagno Marisa di Riccione, non fosse che in questo momento ha altri pensieri per la testa, e inoltre, diciamoci la verità, Marisa non lo accetterebbe mai tra le concorrenti, ha le gambe troppo pelose.
 Ti serve solo concentrazione e calma, chiudi gli occhi solo per qualche secondo e prendi un bel respiro, è facile,dai, ce la puoi fare.
 Intorno il silenzio è assoluto, irreale, a parte un fastidioso, leggero TIC TAC che aleggia rimbalzando tra le pareti; nella grande stanza con la moquette grigia c’è disordine, sedie ribaltate, fogli per terra, dà l’idea di essere stata abbandonata di fretta dai suoi occupanti. Alcuni personal computer sono accessi, su altri è partito il salva schermo, su uno si vedono due grosse tette in primo piano. C’è un telefono che squilla in lontananza, nessuno risponde, nessuno risponderà. Taci bastardo di un telefono, taci, non vedi che non c’è nessuno ? no certo, e come potresti sei un telefono. Lo sai che parlare da solo non ti fa bene vero? Stai ricominciando con questa storia, stai ricominciando a parlare da solo, lo sai che non è normale, non è salutare. Forse dovrei cambiare lavoro. Non ci sono portato per questa vita, quanto può durare un bluff, quanto ?
 Un piccione leggermente obeso plana sul cornicione della finestra, osserva con fare incuriosito l’uomo in ginocchio, è solo all’interno della grande stanza, non capisce, o forse sì, infatti si alza in volo in tutta fretta lanciando un verso che potrebbe benissimo essere una pernacchia o un addio.
Quando esco di qui, se esco, mi faccio un piccione in salmì, alla faccia della salmonella. Due fili, sono solo due fili, uno rosso e l’altro verde, esattamente quello che mi hanno detto quando hanno trovato sta cazzo di roba. Una bomba, con un bel timer e due fili. Beh, qual è il problema, sono un artificiere, quando c’è una bomba si chiama l’artificiere no?
 Il ticchettio dell’orologio nella scatola zeppa di esplosivo ha un suono sinistro, sembra una campana che suona per qualcuno, per chi suona la campana? Caro Erny, suona per il tristo mietitore, suona.
Filo rosso, filo verde, tagli quello rosso e sta cosa si ferma, tagli quello verde e festeggiamo capodanno con tre mesi d’anticipo, sai che bei fuochi d’artificio e allora cosa aspetti, taglia il filo rosso no? Facile a dirsi, una sciocchezza. Ma io dico, non potevo essere sordo o zoppo o celiaco o un fottuto razzista? no!!! Daltonico, proprio daltonico dovevo essere?

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