martedì 12 giugno 2012

così

ci sono giorni nei quali non hai voglia di fare niente, neanche di respirare, neanche di mettere le maiuscole dopo il punto, perchè farlo ti costerebbe una fatica che neanche Ercole. quei giorni lì a me capitano qua e là, in ordine sparso, a macchia di elefante ( come dice un mio collega), per motivi oscuri. sarà la noia, sarà il clima indisponente, sarà il lavoro, sarà la musica che gira intorno. mi piacerebbe...non lo so, forse niente, non mi piacerebbe niente. forse andare al mare, o forse in montagna o magari addormentarmi sul divano con la televisione accesa che trasmette un vecchio film, di quelli dove i doppiatori italiani avevano quelle voci che per me rimangono meravigliose.
sento la necessità di aspettare. aspettare che capiti qualcosa, perché prima o poi qualcosa deve capitare. o no ?  e se poi non capita, fa niente, magari nel frattempo mi è tornata la voglia di fare qualcosa, qualsiasi cosa. correre, leggere, scrivere, lavorare. no, magari lavorare no, ma tanto fra poco andrò in pensione, vero Fornero?
mi sa che urge la necessità di trascorrere delle serene e lunghissime vacanze.
devo ricaricare le batterie, chissà dove me le hanno infilate le batterie, quando sono nato. ci sono cose che è meglio non sapere, credo che alla base della vera felicità ci sia una solida, inoppugnabile, beata ignoranza.
e io voglio crogiolarmi nel mio non sapere, nel benessere del lato oscuro della luna e della vita. che me frega delle maree, dello spread, degli europei di calcio, delle ricette di suor germana. sapete cosa vi dico ? non mi frega niente di niente, a parte ovviamente le mie ragazze. le mie due splendide ragazze, che mi fanno tornare la voglia di correre, leggere, scrivere, lavorare, respirare, bere, mangiare, giocare. E anche usare le maiuscole, forse perchè loro sono le mie maiuscole.

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