Ieri
sera ho visto un film in televisione.
Difficilmente
guardo la TV, non c’è mai niente che mi interessi, sono forse diventato un po’
snob ?
Può
essere, è che tutto quello che vedo mi annoia. E quindi faccio altro, tipo
leggere, osservare le foglie sugli alberi ingiallire, giocare con Gaia,
tagliarmi le unghie dei piedi.
Ma
dicevo di ieri sera, scanalando qua e là, prima di abbandonare come sempre le
sterili velleità di trovare qualcosa di decente, mi sono imbattuto in un film
su raitre. Diaz.
Fin
dai primi minuti, guardando le immagini che scorrevano sullo schermo, ho
sentito il cuore che accelerava, una sensazione di disagio, di schifo, di incredulità
crescente mi ha preso stomaco e occhi, appiccicandomi addosso una sensazione di
malessere.
Non
potevo credere a quello che vedevo.
Una
violenza cattiva, inutile, senza giustificazioni. Uomini e donne trattati come
sacchi della spazzatura da uomini che di umano non avevano più niente.
Maltrattamenti
fisici, umiliazioni psicologiche, terrore negli occhi di ragazzi torturati in
ogni modo da rappresentanti della legge, i tutori dell’ordine.
Ho cercato
di pensare che alla fine era solo un film, volevo convincermi che fosse una di
quelle esagerazioni all’americana. Mi aspettavo da un momento all’altro la
comparsa di Chuck Norris o Steven Seagal, che con quattro calci rotanti ben
assestati frantumavano le ossa ai cattivi per rendere giustizia ai buoni. Solo
che i cattivi erano quelli che nella logica collettiva dovrebbero essere i
buoni e non si trattava di un film americano.
Non
posso credere che sia successo davvero. Che una cosa simile sia successa nel
mio paese pochi anni fa.
Non
posso credere che non siano stati puniti i colpevoli di un crimine come questo.
Non
posso credere che le forze dell’ordine siano le bestie che ho visto in azione
nel film.
Voglio
avere fiducia nelle istituzioni, voglio essere certo che il giorno che un
signore in divisa mi dovesse chiedere patente e libretto, non mi riempia di
botte se per caso ho dimenticato di mettere il tagliando dell’assicurazione in
bella mostra. Voglio che se mia figlia un giorno andrà in una manifestazione,
come abbiamo fatto tutti da ragazzi, giusto per fare un po’ di casino ( senza
spaccare, né devastare nulla ), non debba rischiare la vita a causa di polizia
o carabinieri o forestali o vigili del fuoco.
No,
da loro non lo posso accettare.
Voglio vivere in un paese libero, dove
esprimere le proprie opinioni sia ancora possibile. Dove si possa gridare,
protestare senza per questo venir trattati come carne da macello.
Spero
nel rispetto delle persone e delle idee. Sono antico, un sognatore ?
Forse, ma forse è
proprio la mancanza idi sogni che ci fa comportare come bestie ( senza offesa
per gli animali ).